"Guardate di non rifiutare Colui che parla"(Ebrei, XII, 25-Consiglio di
leggere e meditare per ben tutto il capitolo XII-)
26 Febbraio 2006 a.D., Domenica di QUINQUAGESIMA, Festa di Santa Margherita
Post by Mauro(...) Inoltre, ma questa è un'altra storia, molti credono
di fare la Comunione, ma ciò che ricevono, grazie alle
riforme liturgiche, potrebbe essere solo pane comune.
ciao, mi potresti spiegare il passo sopra quotato ?
che cosa e' "saltato" per colpa di quali riforme liturgiche ?
da quello che so non mi pare sia venuta meno la successione
apostolica e la validita' quindi dei preti consacrati da detti vescovi.
E quindi se e' valida l'Eucarestia delle Chiesa ortodosse
non vedo perche' non dovrebbe essere valida l'Eucarestia
della moderna Chiesa cattolica.
ciao,
Mauro
Carissimo,
la certezza della validità della successione Apostolica (che pure potrebe
essere venuta meno, ma ne parlo più avanti) è solo una delle Quattro
"Conditiones sine qua non", tutte e quattro necessarie, quindi le singole,
da sole, NON sufficienti.
Il Catechismo di SAN Pio X le elenca:
1) Materia;
2)Forma;
3) Intenzione;
4) Ministro.
Nel caso dell'Eucarestia, la materia è il pane di grano; la forma sono le
parole della Consacrazione; l'intenzione è quella di compiere il Sacrificio
Eucaristico ed il ministro è in sacerdote validamente ordinato. Le riforme
bugninian-montiniane hanno fatto cadere il dubbio (o, quanto meno, esposto
gravemente a tale rischio) su tutte e quattro. Le Conferenze Episcopali
hanno ricevuto il permesso di modificare la "Ricetta" delle Ostie,
mischiando farine di altri cereali. Negli USA, si possono adoperare persino
una sorta di "biscotti". In Corea, la percentuale di farina di riso è
talmente elevata, che, alla fine, l'ex Sant'uffizio è intervenuto, vietando
tale pratica, dopo che, per chissà quanti anni era stata utilizzata. Non
solo, una celebre "mistica" coreana, ricevuta dalla buonanima di GP2, è
stata al centro di "comunioni mistiche", con ostie che volavano da sole e/o
che si trasforamavano in carne. Ebbene, se non c'era nulla, come poi Roma ha
comunicato, non ci vuole molto a capire che tale "mistica" era, perlomeno,
ingannata. Circa la forma, prima del Concilio, si dibatteva se era
sufficiente, per far avvenire la Consacrazione, la sola ISTITUTIO ("HIC EST
CORPUS MEUM") o se ci voleva il Canone intero. Fatto sta, che i nuovi canoni
sono confusi. Ciò tocca anche un altro punto. L'intenzione, trattandosi di
moto dell'animo, e nell'impossibilità, quindi di conoscerla con certezza, si
dava per scontato ("LEX ORANDI, LEX CREDENDI STATUITA" La legge della
preghiera è la legge della Fede costituita") che fosse espressa dalle preci
istituite, appunto, a tal scopo. Non è un caso che molti dei Miracoli
Eucaristici, sono avvenuti nel corso di Messe celebrate da preti che stavano
perdendo laFede e, quanto meno, erano agitati da dubbi. Questo è la conferma
che l'intenzione univocamemte espressa dalle preci usate, "EX OPERE
OPERATO", ha la meglio persino sulla stessa Fede del celebrante. Ora, mentre
l'intenzione di offrire il Sacrificio Eucaristico (intendendo per tale, ciò
che la Chiesa ha stabilito che è, cioè "UNUM &t IDEM" con quello della
Croce) è chiarissimo nel rito impropriamente detto "Tridentino" (oltre che
nei santi e venerabili riti orientali- non dimenticate che mi firmo anche
"Sua Beatitudine Mar-Tasien Deshimaru IX"-), NEL RITO bugninian-montiniano
è confuso ed impreciso. Questo tocca anche il quarto punto.
Leone XIII, quando stabilì che i rituali anglicani sono inefficaci, non si
pose assolutamente il dubbio circa possa passare per la testa del vescovo
anglicano quando pone le mani sulla testa del nuovo vescovo. Il senso
dell'APOSTOLICAE CURAE è :" Il rituale usato, esprime chiaramente
l'intenzione di consacrare un vescovo, intendendo per tale ciò che la Chiesa
ha stabilito che è tale figura"? Dopo aver lungamente studaito quanto già
detto da atutore probati, sulla materia, ha concluso (sentenza INFALLIBILE,
anche se tale caratteristica, appunto l'infallibilità, non si estende
necessariamente a tutte e singole le argomentazioni relative, e su ciò fanno
leva i detrattori dell'infallibità di tale sentenza) che la risposta è
NEGATIVA. Il rituale anglicano è da ritenersi inefficace per vizio
d'intenzione. Ora, come giudicato da diversi anglicani convertiti, il
rituale bugninian-montiniano della consacrazione dei vescovi, cioè la cosa
fondamentale, su cui poggia la certezza della validità della Successione
apostolica, è tale da cadere sotto i fulmuni dell'APOSTOLICAE CURAE. Non
solo, anzi, dal punto di visto puramente estetico, quello anglicano è più
bello. Secondo il "Vaticano", il rituale moderno delle consacrazioni
episcopali, deriva dall'antichissimo rituale di Sant'Ippolito. Ora, premesso
che, non ci sono prove certe che il presunto "antichissimo rituale di
Sant'Ippolito", sia mai stato concretaemente usato, premesso che certe
smanie di ritorno ai primordi, sono state bollate dalle encicliche "MEDIATOR
DEI " e "MISTIC CORPORIS"di Pio XII, come "insano archeologismo", il medico
indiano dottor Koomaraswuamy ( che di recente è stato ordinato sacerdote)
medico ayurvedico, nonchè psichiatra, ma anche esperto cultore di storia
della liturgia, ha pubblicato, alla fine di un suo studio, pubblicato in
italiano sulla rivista "IL NUOVO OSSERVATORE CATTOLICO" (Via Luigi Chiaia,
8 -10088-FELETTO-TO- www.osservatorecattolico.com ;
***@osservatorecattolico.com ) ha pubblicato una tavola sinottica, in cui
sono messi a confronto il testo attribuito a Sant'Ippolito, quello
bugninian-montiniano e quello anglicano. Ebbene, il testo
bugninian-montiniano e quello di Sant'Ippolito, hanno in comune sono qualche
parola. Il testo anglicano, invece è pressochè identico, anzi, esteticamente
è più poetico. Penso di essere stato esauriente
DIO ci benedica
"Sua Beatitudine Mar-Tasien Deshimaru IX"