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Il Miracolo di Hiroshima
(troppo vecchio per rispondere)
Rafminimi
2015-08-06 13:04:59 UTC
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http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/08/6-agosto-per-non-dimenticare-hiroshima.html#more

6 agosto. Per non dimenticare: Hiroshima
Facciamo memoria, per non dimenticare l'orrore di una guerra che mostra la
faccia oscura del progresso usato in maniera distruttiva. Ma è proprio in
quel contesto di orrore e di morte che ricordiamo uno spicchio di cielo nel
miracolo vissuto e raccontato dalla locale piccola comunità gesuita. Cito
dalla fonte: «Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera
del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città
ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15
vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa
giorno e notte ».

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Verso le 8,15 del 6 agosto 1945, la prima bomba atomica, mai sganciata
nella storia dell'umanità, esplodeva, approssimativamente, ad un'altezza di
580 metri sul centro di Hiroshima, portata sulla città dal bombardiere B29
Enola Gay, partito dall'isola di Tinian, nella base navale di Guam. In pochi
istanti, la città si ridusse ad una piana inaridita. Ancora oggi, è
difficile arrivare ad una stima precisa del numero totale delle persone che
perirono a Hroshima, in seguito all'esplosione atomica. Poiché gli effetti
della bomba si manifestarono per un lungo periodo di tempo, il totale dei
morti stimati varia a seconda della data in cui venne fatto il rilevamento.
Si calcola comunque che, alla fine del dicembre 1945, il numero delle
vittime fosse di ben superiore alle 150.000
La piccola comunità di 8 gesuiti, situata in una canonica distante solo 8
isolati dallo scoppio della bomba, rimase miracolosamente illesa insieme
alla casa, mentre non scampò alcuna persona nel raggio di un chilometro e
mezzo dal centro dell'esplosione.


Lo scopo dichiarato era quello di annientare il potere militare giapponese.
I quattro Padri gesuiti vivevano in una parrocchia distante solo otto
isolati dal centro dell'esplosione. Per un giorno intero i quattro gesuiti
furono avvolti in una specie di inferno di fuoco, di fumo e di radiazioni.
Nessuno dei quattro Padri fu contaminato dalle radiazioni atomiche, e la
loro casa era rimasta ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno
furono distrutte e ridotte ad un cumulo di macerie incenerite. Nessuno dei
duecento medici americani e giapponesi, seppero mai spiegare come mai, dopo
33 anni dallo scoppio dell'atomica, nessuno degli 8 Padri aveva mai sofferto
o aveva riportato conseguenze da quella esplosione atomica e continuavano a
vivere in ottima salute.


Interrogati, i Padri avevano sempre risposto: «Avevamo sempre recitato il
Rosario tutti i giorni, per cui abbiamo concluso che la preghiera del
Rosario fu più forte della bomba atomica». Oggi, nel centro risorto di
Hiroshima sorge una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i
15 misteri del Rosario, dove si prega giorno e notte.

Il racconto di Padre Schiffer


Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni elavorava nella parrocchia
dell'Assunzione
di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di
migliaia di persone:

"Attorno a me c'era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto,
tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato
scaraventato nell'aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono
trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il
sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente.
Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce. Questo è
stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero
ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c'era stata una terribile
catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in
questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed
aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo
sopravvissuti".
Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti
furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli
esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto
contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa
parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano
state distrutte e bruciate. Anche i 200 medici americani e giapponesi che,
secondo le loro stesse testimonianze, hanno esaminato padre Schiffer, non
hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio,
il padre non soffriva nessuna conseguenza dell'esplosione atomica e
continuava a vivere in buona salute. Perplessi, hanno avuto tutti sempre la
stessa risposta alle tante loro domande: "Come missionari abbiamo voluto
vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò
abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario."
Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di
dire Messa, e si erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde:

"Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l'aria come di una
tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò
attraverso l'aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia
in una raffica di vento d'autunno." Quando riaprì gli occhi, egli,
guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta
eccezione per la casa parrocchiale. Tutti gli altri in un raggio di circa
1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti
morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma. Tuttavia, il solo danno
fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi di vetro
dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell'esercito americano
gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a
causa delle radiazioni. Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer
sembrava non contenere radiazioni o effetti dannosi della bomba. In realtà,
egli visse per altri 33 anni in buona salute, e partecipò al Congresso
Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli otto
membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita. Questi
sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all'esplosione:
Fr. Hugo Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik.
Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano -
"Mugenzai no Sono" ("Giardino dell'Immacolata") - fondato da San
Massimiliano Kolbe rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le
bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli
scienziati senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la sopravvivenza
degli otto gesuiti all'esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza
umana.
P


http://www.novena.it/miracolo_santo_rosario/miracolo_Hiroshima.htm






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Rafminimi
2015-08-10 10:54:02 UTC
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Post by Rafminimi
http://www.novena.it/miracolo_santo_rosario/miracolo_Hiroshima.htm
Gli edifici che li ospitavano erano in muratura? La gran parte delle citta'
giapponesi erano al tempo costituite da case di legno. Cosi' nel famoso
bombardamento notturno al fosforo di Tokio di quello stesso periodo, almeno
un terzo di quella citta' brucio', essendo costituito da case di legno, e i
morti furono superiori a quelli di Hiroshima. Ma anche ammettendo che la
canonica e il convento fossero costruiti di mattoni e cemento armato,
l'impressione di un miracolo rimane, data anche la vicinanza al luogo
dell'esplosione. La canonica dei gesuiti era a solo otto isolati dal punto
nell'aria (580 metri d'altezza) dove e' esplosa la bomba. Ora l'esposione
libero' in un miliardesimo di secondo (un nanosecondo) una temperatura di 60
milioni di gradi cent., dieci volte piu' calda della superficie del sole.
Decine di migliaia di esseri umani scomparvero di colpo, gli uccelli furono
incendiati in volo, si liquefece l'acciaio del cemento armato dove c'era.
Poi ci fu l'onda d'urto, alla velocita' di 3000 metri al secondo, con una
forza iniziale di sette tonnellate per mq. che distrusse tutto al suo
passaggio (cio' che non era stato incenerito dal calore) nel raggio di 800
metri dal punto dello scoppio (piu' o meno 60 mila edifici)" (CdS,
5.8.2015). Otto isolati dal punto dell'esplosione: si rientra negli
ottocenti metri, o no? Forse al limite estremo. Ma anche cosi',
l'impressione di un grande miracolo resta fortissima. SEcondo le leggi della
fisica, i gesuiti avrebbe dovuto esser inceneriti dal calore. INvece,
sopravvissero anche all'onda d'urto.



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